#Punto 3.
Partecipazione, digitalizzazione, trasparenza, lotta alla mafia.
Vogliamo affiancare alla democrazia rappresentativa la democrazia partecipativa. Ci sarà un Assessore alla Partecipazione e alla transizione digitale, col compito di mettere in rete le numerose realtà associative e con l’obiettivo di ascoltare i cittadini attraverso assemblee e incontri in presenza fisica, ma anche consulte digitali di quartiere. Raddoppieremo i fondi per il bilancio partecipato adottando una regolamentazione che favorisca il dialogo con i cittadini, una più attenta selezione dei progetti e la partecipazione fisica alle votazioni delle proposte accanto a quella digitale. Accelereremo la transizione digitale del comune: il sito web/app istituzionale deve consentire ai cittadini di interagire e accedere dallo smartphone o dal computer di casa a tutti i servizi, in particolar modo quelli sociali, e non solo quelli legati ai tributi o all’economia, con la possibilità di esprimere il gradimento sul livello dei servizi erogati. Affiancheremo al sito web e alla app un numero verde per le segnalazioni. Avvieremo il percorso di digitalizzazione di tutti gli archivi comunali. Sul versante della trasparenza dell’azione amministrativa garantiremo la rendicontazione pubblica delle risorse utilizzate ed una maggiore accessibilità a tutte le informazioni di interesse pubblico. La scelta delle nomine e degli incarichi deve avvenire con meritocrazia, introducendo modalità pubbliche di controllo delle competenze, di affidamento dei mandati e di verifica dell’operato. Devono essere pubblicizzati, nel sito web comunale, incarichi, profili e compensi dei soggetti coinvolti nelle gestioni di responsabilità comunale, compresi gli incarichi per i quali non è prevista nessuna pubblicazione, al fine di evitare conflitti di interesse, incompatibilità e inopportunità nei ruoli ricoperti.

Occorre ridefinire il numero dei settori (gli attuali 13 sono troppi) per risparmiare risorse da reinvestire nella formazione e riqualificazione del personale. Vogliamo riorganizzare gli uffici e i servizi per creare maggiore sinergia tra i settori. Incrementare il fondo salario accessorio e regolamentare la produttività del personale su specifici parametri legati alle performance individuali. Contestualizzare nei limiti delle disponibilità finanziare i concorsi e i contratti a termine, a partire dall’assunzione di vigili urbani. Istituire una task force per l’istruttoria delle pratiche legate all’ecobonus. Un comune sciolto per mafia ben due volte negli ultimi 30 anni deve riscattarsi attraverso un’azione continua, costante e determinata di contrasto alla criminalità organizzata. Come? Allargando compiti e funzioni dell’Osservatorio per la legalità perché possa essere sempre più lo strumento di collegamento con le scuole, le agenzie educative, le forze dell’ordine per un efficace contrasto alle mafie.

Favorendo la nascita di una comunità monitorante, attraverso il coinvolgimento delle associazioni che lavorano quotidianamente per costruire legalità diffusa. Promuovendo la nascita di un’associazione contro il pizzo, diffondendo attraverso porta a porta antiracket le pratiche di contrasto all’usura, alle estorsioni, al sovra-indebitamento. Costituendosi parte civile nei processi di mafia che riguardano il territorio. Aumentando i fondi per la spesa sociale: il welfare sostitutivo di cui è capace la malavita organizzata non può e non deve vincere. Promuovendo la conoscenza e la gestione partecipata dei beni confiscati alla mafia. Richiedendo l’istituzione di nuovi presidi delle forze dell’ordine nel territorio.